Nell’antichità, fortuna era il nome di una divinità romana. Ad oggi, con questo termine indichiamo una forza che agisce e guida i destini degli uomini, ai quali distribuisce felicità, benessere, ricchezza.
Nel corso della storia diverse persone hanno cercato di dare una definizione della fortuna. Un esempio è proprio Machiavelli. Da lui, viene paragonata ad un fiume in piena che quando straripa distrugge tutto, quindi l’uomo deve costruire argini per rimediare. La fortuna è la causa degli eventi e delle circostanze non spiegabili razionalmente e per lui può essere vinta solo attraverso la virtù dell’uomo, attraverso la sua forza, la sua intelligenza e la sua conoscenza che veniva attraverso lo studio dei classici.
Al giorno d’oggi occupa uno spazio importante nelle nostre vite. Al contrario di Machiavelli che con fortuna parlava sia degli avvenimenti positivi che negativi, oggi utilizziamo questo termine per parlare esclusivamente di avvenimenti positivi. La fortuna di Machiavelli prende il nome di “caso”. Quindi avvenimenti accidentali, imprevisti.
Ad esempio il terremoto del 6 febbraio 2023 in Turchia e Siria. Sono oltre 47mila i morti. Una distruzione che ha colpito persone e edifici come ha ricordato il ministro degli interni turco, Suleyman Soylu: “Ad Antakya un palazzo su due è stato abbattuto o danneggiato”. Per giorni i soccorritori hanno scavato con il tentativo di estrarre dalle macerie quante più persone vive possibile. Una donna di 74 anni è stata estratta viva dalle macerie a 227 ore dal sisma. Poco dopo un’altra donna e i suoi due bambini sono stati estratti vivi dopo essere rimasti sepolti sotto le macerie per 228 ore ad Antiochia. E tra i sopravvissuti per i quali si è parlato di miracolo, è diventata famosa Aya, la bambina nata tra le macerie dalla madre morta. All’improvviso per loro tutto è cambiato, migliaia di persone si sono trovate senza una casa, senza una famiglia, senza un pasto caldo.
E quale ne è stata la causa? La fortuna.